venerdì 24 giugno 2011

Bioedilizia: arriva la casa-uovo col 70% di efficienza energetica

Potrebbe sembrare di essere a Pasqua ogni mattina se si vivesse in una di queste case-uovo disegnate da Roberto Casati, i fratelli Marco Matteo Puggelli e David Santangelo, un gruppo di ingegneri e architetti di Prato. Il nuovo progetto di abitazione ecologica è stato battezzato KasaUovo, e si tratta di edifici di 70 metri quadrati che soddisfano i criteri di abitabilità. Il primo aspetto che rende questa casa ecologica è che è costruita con un materiale composito proveniente da pneumatici per auto e scarti del legno.
Casati dice le case-uovo avranno quella forma di proposito, perché “ispirate alla natura”. E come tutte le forme naturali, possiede un’ottimaefficienza energetica. Il progetto dell’ingegner Casati non è di costruire singole case-uovo su lotti vuoti, ma ha anche brevettato un concept che in un certo senso “ricicla” vecchi edifici abbandonati per realizzare un programma pilota di “uova multiple”.
La forma stravagante ed il colore della casa ricordano le caramelle M&M’s, e per questo sembrano più appropriate ad un parco giochi per bambini che ad un quartiere residenziale, ma la KasaUovo è fatta per chiunque, e grazie ad una combinazione di turbine eoliche e solare fotovoltaico diventa del70% più efficiente rispetto alle abitazioni costruite in modo convenzionale. Anche se l’abitazione avrà una caldaia a gas, oltre alle fonti energetiche alternative, KasaUovo si avvarrà anche del design passivo con un rivestimento di membrana isolante che crea una barriera per favorire ilrisparmio energetico.
Inoltre l’edificio è resistente ai terremoti, secondo i progettisti. Chissà, un giorno abitazioni come queste potrebbero essere utilizzate nelle new town de L’Aquila. L’edificio, a due piani, sarà un prefabbricato modulare ottimo per una casa unifamiliare, ma anche per altri usi. Un sistema installato di acque reflue servirà per riciclare i rifiuti e l’acqua piovana. I costi di costruzione sono stimati in circa 2.000 € al metro quadrato, dunque una casa-uovo dovrebbe costare alla fine circa 140.000 €. Non vediamo l’ora di vederle realizzate.

giovedì 2 giugno 2011

Bioedilizia e arte, sposi al verde a Singapore

La bioedilizia sposa l’arte a Singapore nella cornice verde che si eleva al cielo dellaSchool of the Arts, edificio progettato dagli architetti dello studio WOHA e realizzato nell’ambito di un programma culturale governativo che mira a scoprire e valorizzare giovani talenti artistici.
Il percorso verso le arti visive e dello spettacolo degli studenti avviene all’interno di una costruzione innovativa e sostenibile che va ad inserirsi perfettamente in un contesto di palazzi storici del ventesimo secolo e di moderni grattacieli, con le facciate ed il tetto verde che contribuiscono a migliorare la qualità dell’aria, sia indoor che outdoor.
La scuola è divisa in due sezioni distinte collegate tra loro: da una parte quella destinata ad accogliere il pubblico con il teatro, una sala per i concerti e tante piccole aree destinate ad ospitare le esibizioni degli artisti (Backdrop); dall’altra le aule riservate alle lezioni ed alle esercitazioni degli studenti (Blank Canvas).
Il tutto collegato da percorsi pedonali che confluiscono nella stazione della metropolitana di Dhoby Ghaut. Il passaggio è aperto e consente ai passanti di osservare le attività e le esposizioni della scuola. Gli interni sono corredati di moduli dicalcestruzzo riciclato, le aule sfruttano la ventilazione naturale ed incrociata. I locali sono organizzati in ambienti di 9 metri per 9 con muri flessibili per adattarsi ad eventuali esigenze di maggiore spazio.
La facciata verde taglia i costi energetici e fornisce un ambiente più sano all’interno garantendo il filtraggio dell’aria, riducendo l’abbagliamento e la polvere, mantenendo i locali freschi ed attutendo il rumore del traffico.
Il tetto è stato progettato come un parco ricreativo a cielo aperto, con alberi ombrosi, una pista per correre e vedute panoramiche della città. Gli alberi secolari, anziché essere abbattuti per far spazio all’edificio come spesso purtroppo accade, sono stati lasciati integri e ora fanno da cornice ad un anfiteatro, divenuto punto di incontro per gli abitanti della città.